Aikido vecchio
Molto spesso sentiamo:
Aikido vecchio ciò che insegnavano O-Sensei e i suoi primi Allievi e Maestri.
Aikido nuovo sicuramente s’intende la dinamica delle tecniche.
Cosa cerchiamo col dire nuovo? Forse ci illudiamo di sapere, ma la domanda sarebbe: “Ho avuto un istruttore? E se si quale? Per quanto tempo? Quante decine di anni ho praticato?”
Poi forse non avremmo niente da dire e l’aikido sarebbe solo AIKIDO e non vecchio o nuovo.
La nostra scuola non si interessa di questo, cerca di attenersi agli insegnamenti di O-Sensei, sia attraverso i documenti scritti, che film che illustrano con chiarezza cosa intendeva il Maestro, più ciò che ci ha trasmesso Sensei Hiroshi Tada attraverso il fare e oggi attraverso gli insegnamenti anche orali.
O-Sensei ha sempre affermato che l’Aikido è vivo, che deve vivere in noi e che quindi si trasforma continuamente. Ma quello che intendeva era il modo di essere, ogni momento cambia nella dinamica del tempo qui e ora.
Esempio. Durante la preparazione di un servizio per il giornale più diffuso in Giappone lo SHINBUN il fotografo chiese di vedere dei movimenti prima di fotografarli, prese nota e poi chiese a O-Sensei di ripetere la quarta, la sesta e la settima tecnica. O-Sensei rispose che non era possibile perchè adesso erano diverse. Spero che sia facile intuire che per ikkyo, kote-gaeshi, shio-nage ecc. la dinamica non era cambiata. Ma il suo essere, il suo sentire e il suo esprimersi era diverso.
Se avesse voluto insegnare le forme le avrebbe classificate e creato un sistema didattico come per il Judo, il Karate, lo Iaido…
Il suo insegnare era globale e senza nomi delle tecniche, aggiunte in un secondo tempo dai suoi allievi per rendere più chiaro a noi occidentali la comprensione e la memorizzazione che assieme ai kyu e ai dan ci fanno presumere di conoscere l’aikido. Per O-Sensei le forme sono solo uno strumento per sviluppare l’uomo che è in noi, al di là della mente razionale e dei sensi, per raggiungere la mente assoluta ed entrare in comunione con il Do, la Via spirituale, al di là dell’egoismo e degli interessi personali, alla ricerca dell’uomo che è in noi e che condivida con altri l’amore per la natura e per l’universo.
Sandro Aikidoka